domenica 1 febbraio 2009



Salve a tutte e a tutti!
Dopo il precedente post di presentazione generale del progetto Diffuso, entriamo nel vivo: Cosa mi piacerebbe nell’ Ecovillaggio Diffuso? Cosa aumenterebbe la qualità della mia vita,delle mie relazioni? In che modo queste cose rappresenterebbero una alternativa al sistema ufficiale e disumanizzante?
Le mie risposte sono si quello che penso,sento,sogno ma soprattutto sono, in questa fase, un modo per chiarirci meglio su questo modello di eco villaggio, sulla sua organizzazione e possibilità di realizzazione immediata.
Dunque, sono Alfredo Meschi e con mia moglie Ilaria e nostro figlio Elia, abbiamo vissuto per un anno in un ecovillaggio ed in una comunità allargata nel nord della Scozia. Non è lo stesso progetto del nostro Ecovillaggio Diffuso, ma certo ci sono dei punti in comune che ci hanno ispirato.
Ecco pensate ad un bar/pub/punto ristoro dove incontrarsi e come riferimento per offerte e richieste, dove nessuno paga la consumazione. Pensate ad una biblioteca/videoteca dove potete semplicemente entrare e scegliere fra tanti bei titoli, gratuitamente. Pensate ad una boutique per lo scambio e il riutilizzo del vestiario (maglioni, pantaloni, giacche e giacchetti, scarpe ecc.) per grandi e piccini. Pensate ad una grande sauna, magari con una vasca per rilassarsi e riscaldarsi nei mesi freddi, ad ingresso libero, ad offerta. Pensate a degli orti comuni biologici e ad uno spaccio per un piccolo gruppo di acquisto per mangiare sano spendendo poco. Pensate ad un grande spazio dove poter fare attività artistiche, discipline psicofisiche, ballare e un altro o forse lo stesso, dove a volte mangiare insieme, il tutto basato sul dono, sull’offerta libera, la collaborazione. Pensate…

Beh, questo mi piacerebbe nel nostro Ecovillaggio Diffuso, questo aumenterebbe la qualità della mia vita,delle mie relazioni.
Ma, per rispondere alla terza domanda iniziale, “In che modo queste cose rappresenterebbero una alternativa al sistema ufficiale e disumanizzante?” Come in parte accade in Scozia, in parte nell’esperienza di Cecille Andrews, come può accadere qui da noi, queste realtà conviviali, questi servizi utili e creativi, questi modi per vivere meglio fra noi e con l’ambiente possono essere gratuiti.
Possiamo basarli e basarci sulla dimensione del Dono, dell’offerta reciproca, della collaborazione, della donazione libera, della FIDUCIA. In questo modo credo che queste cose rappresenterebbero una reale alternativa ad un sistema che invece si basa sulla competizione, sullo sfruttamento, sull’invidia, sulla prestazione, sul business, sul profitto ad ogni costo.

Pensate nuovamente agli esempi di sopra, una biblio-videoteca comunitaria posso farla in casa mia (magari arredandoci la tromba delle scale…). Un stanza in più o una casetta di legno in giardino possono diventare la splendida boutique di abbigliamento (così era in Scozia…). Una cantina o un garage puliti ed ecco lo spaccio del gruppo di acquisto (di questi ce ne sono già anche dalle nostre parti…). Ma anche progetti più ambiziosi come il bar-ristoro senza soldi e la sauna comunitaria sono fattibili e,pensate, qualcuno di voi sta già pensandoci seriamente…
Insomma tutte quelle realtà descritte e tutte quelle che potrete immaginare sono fattibili, qui e ora. Non servono nuove strutture, grandi investimenti,organizzazioni manageriali, nuovi business, turni e fatiche. Non serve farci recuperare dal Mercato, dalla frenesia che disumanizza. Ci serve solo volerlo fare. Con un po’ di responsabilità, un po’ di passione e un po’ di fiducia, se no perché farlo?

Spero di avervi offerto una visione più chiara del modello di Ecovillaggio Diffuso, di come sia bello e possibile, qui e ora. Nel prossimo bollettino, infatti, gli abitanti dell’ecovillaggio, già si presenteranno, già comunicheranno le proprie offerte, i propri doni, le proprie necessità, le proprie iniziative praticabili.
Il prossimo bollettino prenderà spunto dalla Community board di scozzese memoria, una grande lavagna dove sono affisse le foto di tutti gli abitanti dell’ecovillaggio (in attesa della nostra...).

Allora, passate dalla segreteria che vi facciamo una bella foto! E portateci un bigliettino con una vostra piccola presentazione, poche parole e con quello che vi fa piacere condividere da subito, donare, mettere a disposizione. E con quello che vi servirebbe, che vi farebbe piacere ricevere, che vi aiuterebbe in questo momento.
Giusto per darvi una linea, eccovi un’anteprima di quella che potrebbe essere una mia presentazione per il prossimo bollettino:

Ciao a tutti, mi chiamo Alfredo Meschi, abito a Bosa, in via Carmine 41. Il mio telefono è 0785 375611, la mia e-mail alfredo.meschi@libero.it.
Offro la mia compagnia a chi vuol fare escursioni in kayak, nuoto di fondo, camminate nella natura. Offro la mia forza fisica e un po’ del mio tempo per tutto quello che potrà servire agli altri abitanti dell’ecovillaggio Diffuso. Dicono che sono bravo nel riordinare e sgombrare spazi, garage, cantine,prendetene nota...Quando piove vado a prendere mio figlio a scuola in auto, offro altri 3 posti. Offro l’uso di un seghetto alternativo e di qualche attrezzo. Per le iniziative comunitarie (tipo bilio-videoteca, ristoro ecc.) confermo la mia disponibilità, anche a realizzarne una in prima persona, ma preferisco attendere la prossima riunione tutti insieme.
Le mie necessità sono qualche volta un aiuto per lavori pesanti, un aiuto in questioni elettriche, meccaniche, idrauliche e simili, quando si presentano urgenze della casa. Mi piace stare insieme a voi.

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