domenica 1 febbraio 2009

Benvenuti all'Ecovillaggio Diffuso


Con il termine ecovillaggio ci riferiamo di solito a quel tipo di comunità basate principalmente sulla sostenibilità ambientale. Gli eco villaggi, di fatto sono anche realtà che, in Italia e all’estero, intendono dar vita a nuove forme di convivenza, tali da rispondere all’attuale disgregazione del tessuto familiare, culturale e sociale della condizione postmoderna e globalizzata.

E’ soprattutto questo aspetto più sociale che ecologico, quello che interessa il nostro progetto. Non per disinteresse nei confronti dell’ambiente, anzi, ma per le caratteristiche peculiari del nostro eco villaggio.

Ci spieghiamo meglio l’ecovillaggio classico e ideale è quello in mezzo alla natura, costruito secondo la bioedilizia, autosufficiente da un punto di vista alimentare ed energetico.
Spesso è difficile realizzarlo, per i tanti ostacoli di carattere burocratico, economico, organizzativo ecc., infatti pochi sono gli eco villaggi di questo tipo, anzi pochissimi.

L’alternativa di fronte all’ecovillaggio ideale è per molti il co-housing, una co-abitazione con un buon livello di privacy (le unità abitative sono private) ma con un altrettanto buon livello di condivisione e di vantaggi sia economici che ecologici (alcuni servizi condivisi, ottimizzazione da un punto di vista energetico, iniziative volte alla socializzazione, alla solidarietà fra i membri ecc.). Anche in questo caso,però, si incontrano diverse difficoltà come l’investimento economico per una struttura adatta, le diverse esigenze degli interessati, iproblemi dei trasferimenti, della distanza dal luogo del lavoro ecc. Ed anche in questo caso, qui in Italia, troviamo pochi esempi effettivamente realizzati.


Ecco quindi la grande intuizione di Cecille Andrews alla quale ci ispiriamo e che proviamo a reinterpretare.
Vedere l’ecovillaggio più come una pratica che come luoghi o strutture identificati. Vederlo come un insieme di persone, donne, uomini, grandi e piccoli, come una rete di relazioni, di buon vicinato, di mutua attenzione e collaborazione, di comuni sensibilità… Ecco allora Diffuso l’ecovillaggio qui e ora. L’ecovillaggio che già esiste, l’ecovillaggio di mare e di montagna, di città e di campagna. Se infatti la nostre priorità sono le relazioni, la convivialità, un nuovo modo di convivere e condividere le nostre vite, le nostre energie, allora il luogo dove realizzare questo progetto non è più così determinante.
Ed ecco anche la grande libertà. Le persone ci sono,noi ci siamo,voi ci siete, loro ci sono, di cosa abbiamo bisogno? Di credere che sia possibile migliorare ancora il nostro stare insieme, la nostra convivialità, il nostro essere comunità. Comunità nel senso in cui gli anglosassoni usano il termine Comunità aperta, allargata, informale, non la comunità come la intendiamo in Italia, la comunità intenzionale, unita e coesa, animata da precisi ideali, riunita sotto lo stesso tetto, spesso con un livello di condivisione economico, lavorativo molto alto. . Quella è la Comunità ideale, spesso facile da iniziare ma difficile da mantenere nel tempo…


Noi ci focalizziamo su qualcosa di meno impegnativo, ma non per questo meno utile. Qualcosa che possa dare a molti, qui e ora, la possibilità di sperimentare modi di vivere e relazionarsi diversi da quelli alienanti che imperversano oggi, magari propedeutici verso gli altri livelli di cui abbiamo parlato.
Qui e ora, si. Se abitiamo, lavoriamo, viviamo a Bosa o in qualunque altro posto allora non ci resta che desiderare di migliorare le nostre relazioni nella direzione della fiducia reciproca, della convivialità, del dono e dello scambio, della sensibilità ecologica… Partendo da cose piccole piccole e, forse, rimanendo a cose piccole piccole. Spesso il grande attivismo, l’ambizione a realizzare sempre di più, al successo, alla perfezione, rendono molte esperienze che dovrebbero essere alternative dei veri e propri calvari. Piccole cose, significative, ben curate, organizzate e informali al tempo stesso.
Incontrarci di più, mangiare e bere insieme, rilassarsi e divertirsi insieme, dare spazio a pratiche artistiche, ecologiche, salutistiche. Coltivare e celebrare questa visione della vita, nutrire la nostra fiducia…
Ci sono realtà che cercano un’alternativa al sistema disumanizzante in modo più attivo, combattivo, altre che la cercano in modo più contemplativo, intimistico, e noi?
Boh! E chi lo sa qual è il nostro modo. Di certo è un modo semplice, aperto, fiducioso…
Cosa ci piacerebbe per migliorare la nostra vita? E’possibile farlo insieme?
Cosa doniamo volentieri agli altri? Di cosa avremmo bisogno?
Siamo contenti di essere vivi?
Non son domande troppo difficili no?
Se volete, approfondiamole insieme, iniziamo a vivere, qui e ora, nel primo Ecovillaggio Diffuso italiano...

1 commento:

  1. Ciao a tutti, ho letto con molto interesse l'articolo sulla pratica dell'ecovillaggio diffuso.
    Ho visto che è' datato 2009...come sta procedendo?
    Insieme ad altre persone abbiamo un progetto simile, per ora in Trentino, un domani chissà! Buona vita
    Ale

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